Bricco dei Guazzi

Bricco dei Guazzi, la sinfonia in silenzio, il cui regista è il vino. Questo è come si potrebbe descrivere il paesaggio di Olivola Borgo del 1400 nel Monferrato, in cui l’arte di fare il vino si acquisisce dal passato e si aggiorna costantemente senza accontentarsi di ripeterlo. E proprio qui l’UNESCO nel 2014 riconosce ai paesaggi vitivinicoli del Monferrato il Valore di Patrimonio Mondiale. La posizione geografica è da mozzafiato, nello sfondo il Monviso, un territorio di collina alta ''bric’’ sul quale le vigne padroneggiano e ne fanno un disegno originale.

In questo contesto artistico sorge la Bricco dei Guazzi con trentacinque ettari di vigneti, dove nei filari di una parcella si incontra l’autoctono Albarosa, il clone che nel 1938 fu oggetto di studio del Dott. Dal Masso, ampelografo nell’astigiano. Intuì di poter incrociare due cloni quello del Nebbiolo col Barbera, raggruppando le caratteristiche di entrambi, riuscì a superare alcuni aspetti critici che si ripercuotono ancora oggi nel vino di ciascuno. L'Albarossa del Bricco dei Guazzi, dal 1990 gode delle aspettative prefisse già agli inizi del secolo scorso, riconosciuta dal mondo e dalle guide di settore. Credere nel vino per la Bricco dei Guazzi implica diverse azioni insite nell’animo dell’uomo, la conservazione e il mantenimento delle varietà autoctone, per scoprirne ed innalzarne il potenziale dei vini rossi Piemontesi e vini bianchi Piemontesi. La Barbera o il Barbera, il Gavi DOCG, lo Chardonnay, La Presidenta e Albarossa sono semplicemente la naturale espressione di questi luoghi.

La cantina del Bricco dei Guazzi ha ereditato dal tempo le costruzioni adibite al processo di lavorazione delle uve, apportando costantemente ammodernamenti fino ad oggi. Tutte vivono e sono in uso o in parte, come le vasche realizzate in cemento che affiancano le moderne e tecnologiche cisterne in acciaio inox. L’implementazione delle tecnologie del passato col nuovo non ha fatto altro che dare slancio e valore aggiunto ai vini che restano sobri, eleganti e aristocratici. Ogni epoca dunque ha messo a disposizione il meglio della sua arte vitivinicola, che sapientemente viene utilizzata e trasformata in cinque vini di grande spessore.

I Vini della cantina Bricco dei Guazzi:

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